1. Bio

Artivista e direttrice creativa, dal suo studio di Barcellona crea nuovi racconti gastronomici per esplorare le complessità moderne. Nata in Guatemala, cresciuta a Girona e con radici miste, ha vissuto in diversi paesi del mondo. Lo straordinario mix di culture che ha conosciuto, l’hanno portata ad intrecciare diverse aree, tra cui interazione, identità, ecologie e molte altre. Fondatrice di Random Happiness, Food Design Nation e del laboratorio di ricerca ComoComo, è anche docente universitaria.

2. La forza di un sogno

Nutro una profonda curiosità nei confronti del mondo e dei tanti diversi “come” e il desiderio più grande che ho sempre avuto, è quello di difendere la capacità di cambiare continuamente. Il sogno per me è qualcosa di fluido, che nasce, si evolve, muta. Le aspirazioni, gli obiettivi cambiano mano a mano che scopriamo nuovi modi di osservare quello che ci sta attorno. Sicuramente il mio crescere a cavallo di culture e di paesi diversi ha alimentato questa mia predisposizione ed è stato naturale per me, ad un certo punto, volerla condividere. Laureata in ingegneria mi occupo di cibo e di arte, perché la prima regola è non autoimporsi barriere.

3. Alla scoperta della vera bellezza

Mi esprimo principalmente attraverso il cibo, che vivo come linguaggio, perché il cibo è la lingua che parliamo tutti. Certo la mia è anche una ricerca estetica, ma quello che mi sta cuore è riconnettere ciascuno con la creatività e stimolare il pensiero critico. È dare una sensazione nuova per ricordarci, al di fuori delle etichette, quanto è straordinario un momento di vero stupore. Creare punti di rottura e continuare a porre interrogativi per ispirare futuri alternativi. L’oggetto, la creazione esteticamente bella sono uno strumento, ma la vera bellezza scaturisce dal quanto sono capaci di toccarci e renderci migliori.

4. Ciò che ho imparato e sosterrò sempre

La bellezza senza un messaggio non ha senso. L’arte è la capacità di interrogarsi su ciò che ci circonda e di osservare le cose e le persone senza pregiudizi. Le sostanze, le mani, gli occhi sono strumenti: è importante tenere la mente e il cuore aperti. Il sogno, per me, è qualcosa di fluido. È bello non essere gli stessi, nel corso del tempo e gli uni verso gli altri. Ed è questo il mio sogno per tutti noi: apprezzare la diversità, imparare dalle percezioni degli altri e incontrare ogni giorno una versione migliore di noi stessi.